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PORTFOLIO

Luigi Benedicenti guarda alle cose comuni con rispetto e meraviglia. Attraverso l’iperrealismo ne restituisce l’essenza, facendo emergere ciò che spesso sfugge.
Nei dettagli di un frutto, di un dolce, di un corpo, si svela una bellezza profonda, intensa e quieta, che traspare da ogni superficie.
Nella limpidezza formale si intrecciano citazioni colte e richiami alla storia dell’arte, che trasformano l’ordinario in racconto.

Se l’uso della luce e la teatralità dell’inquadratura richiamano la lezione di Caravaggio, la sospensione contemplativa e la cura per le cose semplici evocano l’universo poetico di Morandi.
È proprio a partire da questa doppia eredità — drammatica e silenziosa — che Benedicenti costruisce una visione nuova: intima, luminosa, attraversata da una luce che rinnova la materia.
Il suo sguardo, come quello di Chuck Close, si posa su ciò che conta — gli affetti, i legami, la presenza viva delle cose.
Ma mentre Close si concentra sui volti delle persone amate, isolandone ogni dettaglio, Benedicenti amplia lo spettro dell’esistenza quotidiana, restituendo dignità e incanto a ogni frammento.